giovedì 4 dicembre 2014

LEV TROTSKY: DISCORSO AL COMITATO CENTRALE DEL 23 OTTOBRE 1927

PER APPROFONDIRE QUEST'ARGOMENTO LEGGI IL PRECEDENTE ARTICOLO "TROTSKY E LA LOTTA ALLO STALINISMO":

http://wwwalessiabirriblog.blogspot.it/2014/06/trotsky-e-la-lotta-allo-stalinismo.html


Foto: Lev Trotsky in uniforme.

PREMESSA

Qual'è il maggior caposaldo ideologico su cui si fonda la raggiunta sacralità e intoccabilità del sistema capitalistico oggi? L'indotta convinzione che la dittatura stalinista e i rispettivi regimi dell'Europa dell'Est costituissero l'esatta applicazione dell'ideologia marxista, quando, al contrario, alla luce di una vera conoscenza della filosofia marxista leninista, questo presupposto appare per ciò che è: un'assurdità. Stalin fu, in realtà, dalle nazioni capitaliste sempre appoggiato contro l'opposizione interna trotskista: Trotsky fu colui del quale ebbero paura i paesi dell'Europa occidentale, non certo Stalin, il quale fece degenerare il progetto della rivoluzione russa in un dispotismo burocratico. Allora perchè, dopo il crollo del muro di Berlino, anche coloro che sembravano più convinti abbandonarono i propri ideali? Indubbiamente la maggior parte di essi per ignoranza: coloro che, pur dichiarandosi "comunisti" non approfondirono mai la conoscenza delle proprie idee basandosi su nozioni approssimative (la mediocrità rimane in superficie e viene trasportata via dalle onde successive), secondariamente per opportunismo, come tutti gli pseudo-intellettuali in vendita al maggior offerente presenti nei mass-media. La sinistra italiana, inoltre, nel secolo scorso non nascose il suo appoggio a Stalin impedendo la pubblicazione delle opere di Trotsky e occultando il fatto che la stragrande maggioranza di coloro che furono vittime dei Gulag e delle purghe staliniane fossero in realtà non oppositori del comunismo, ma i comunisti stessi, proprio quelli che avrebbero voluto debellare la dittatura stalinista per una democratica e corretta applicazione (è un termine sbrigativo, in quanto Marx stesso non riteneva indiscutibile e dogmatico il proprio pensiero al punto da dover essere "applicato") del progetto marxista leninista. Per "democrazia" in quest'ambito non intendiamo il paravento della falsa libertà sussistente in contesto capitalistico, ma di "democrazia interna" al partito che avrebbe dovuto esistere per tutelare gli interessi delle masse lavoratrici, non dei burocrati, che alla fine sostituirono i vecchi despoti. Il capitalismo può essere riassunto come la società dell'utile in cui tutto è ridotto a merce, banalizzato: dalle cose, agli individui, ai talenti, alla personalità. L'automatismo a cui sono asservite le categorie sociali più povere è esattamente lo stesso a cui sono sottoposte, in altra forma, le classi più abbienti per cui non esistono categorie sociali incorrotte e libere che possano fungere da entità cosciente e trainante per il superamento di questo sistema, che è fondamentalmente distruttivo e finalizzato alla creazione dell'individuo futile e senza identità. Le masse sono sempre state un mero strumento guidato da cerchie ristrette di intellettuali idealisti ed illuminati. Essere coscienti, liberi, responsabili affrancandosi dall'automatismo sociale imposto dal sistema è una questione esclusivamente individuale: ecco perchè ci sentiamo disillusi e rassegnati, non certo perchè il muro di Berlino è stato demolito. (Alessia Birri)


LEV TROTSKY: DISCORSO AL COMITATO CENTRALE DEL 23 OTTOBRE 1927, TRATTO DALLE OPERE SCELTE, PAGINA 275, VOLUME "LA LOTTA ALLO STALINISMO 1924-35"

(Il discorso di Trotsky è stato più volte interrotto da insulti, lancio di bicchieri, libri e quant'altro)

Trotsky: La mia mozione per esaminare separatamente la questione dell'ufficiale di Vrangler e della cospirazione militare è stata respinta.

Skvorcòv-Stepanov: Ancora! Vergogna!

Trotsky: Ho posto il problema fondamentale del perchè, come e da chi è stato ingannato il Partito quando gli fu riferito che i comunisti dell'Opposizione prendevano parte ad un'organizzazione controrivoluzionaria. Al fine di dimostrare ancora una volta che cosa intendete per discussione, avete decretato che il mio breve discorso sul preteso ufficiale di Vrangler dovesse essere cancellato dal verbale, cioè nascosto al Partito. Bucharin ci ha fatto omaggio qui della filosofia di un amalgama termidoriano, sulla base di questi documenti della GPU, che nulla hanno a che fare nè con la tipografia nè con l'Opposizione.

Skrypnik: E adesso, Scerbakov? Niente male!

Trotsky: Non è della filosofia a buon mercato di Bucharin che abbiamo bisogno...

Unsilicht: Ma della filosofia di Trotsky!

Trotsky: ...ma di fatti. Non ci sono fatti.

Skrypnik: E Scerbakov?

Trotsky: Quindi, l'inserimento di tutta questa questione nella discussione sull'Opposizione fu un'imbroglio. Violenza e perfidia sono cresciuti al grado di tradimento criminale. Tutti i documenti letti da Menzinskij parlano inequivocabilmente contro l'attuale corso politico, è necessario solamente illuminarli con un'analisi marxista. Ma non ho tempo per questo.  Posso soltanto porre il problema essenziale: come e perchè l'attuale frazione dominante...(interruzioni)...ha ritenuto necessario ingannare il Partito, facendo passare un'agente della GPU per un ufficiale di Vrangler e rivelando questi frammenti di un'indagine non conclusa, allo scopo di spaventare il Partito con un'informazione falsa a proposito della partecipazione degli oppositori ad un'organizzazione controrivoluzionaria. Da dove viene ciò? Dove conduce? Solo questo problema ha un significato politico. Il resto è di importanza secondaria ed addirittura di decimo rango.

Cubàr: Di primaria importanza è la tipografia.

Trotsky: Per prima cosa, comunque, due parole sul coseddetto "trotskysmo". Non molto tempo fa ho scritto una lettera su questo tema all'Istituto di Storia del Partito (ISTPART), contenente circa cinquanta citazioni e documenti che condannano l'attuale e dominante scuola teorica e storica dedita alla fabbricazione, distorsione ed occultamento dei fatti e dei documenti, allo snaturamento di Lenin: tutto con lo scopo della cosiddetta battaglia contro il "trotskysmo". Ho richiesto che la lettera venisse inviata ai membri del Plenum unificato. Ciò non è stato fatto, malgrado la lettera consista quasi interamente di documenti e citazioni. La manderò al bollettino di discussione della Pravda. Penso che anche loro la nasconderanno al Partito, perchè i fatti e i documenti che cito sono mortali per la scuola di Stalin. Nella nostra dichiarazione del luglio dell'anno scorso; abbiamo previsto con assoluta esattezza tutti gli stadi attraverso i quali sarebbe passata la distruzione della direzione leninista del Partito, e la sua sostituzione temporanea da parte della direzione stalinista.

Skrypnik: In altre parole avete fatto dei piani per la vostra direzione?

Trotsky: Dico "sostituzione temporanea", perchè più "vittorie" conquista l'attuale gruppo dominante, più debole diventerà. Adesso possiamo completare la nostra previsione del luglio dell'anno scorso con la conclusione seguente: l'attuale vittoria organizzativa di Stalin precede il suo naufragio politico. E' assolutamente inevitabile...

Cubàr: Questo viene direttamente da "Socialisticeskij vestnik".

Trotsky:...e, dato l'attuale regime di Stalin, comincerà subito. L'obiettivo fondamentale dell'Opposizione sarà di fare in modo che le conseguenze delle politiche disastrose dell'attuale direzione portino le minori perdite possibili al Partito e al suo legame con le masse. Ci volete espellere dal Comitato Centrale. Noi ammettiamo che questo passo è in pieno accordo con l'attuale politica e l'attuale stadio del suo sviluppo o, piuttosto, della sua degenerazione. Questa frazione dominante,  che sta espellendo dal Partito centinaia e migliaia dei suoi membri migliori, dei suoi operai bolscevichi incrollabili, questa cricca burocratica che osa espellere bolscevichi come Mrackovskij, Serebrjakov, Preobrazenskij, Sarov, Sarkis e Vujovic, compagni che potrebbero da soli formare una segreteria del Partito infinitamente più autorevole, capace, infinitamente più leninista...(Tumulti nella sala)

Vorosilov: Ecco la segreteria, il vostro Partito.

Petrovskij: Un discorso menscevico!

Trotsky:...che la nostra attuale segreteria (Tumulti), questa cricca di Stalin-Bucharin, che ha rinchiuso nelle prigioni interne della GPU uomini fedeli e ammirevoli come Necaev, Stjchgold, Vasilev, Smidt, Fiselev e molti altri, questo gruppo di ufficiali, che mantiene il suo posto al vertice del Partito con la violenza, con lo strangolamento del pensiero del Partito, con la disorganizzazione dll'avanguardia proletaria, non solo in URSS, ma in tutto il mondo. Questa frazione completamente opportunista, al cui seguito marciano negli ultimi anni i Chiang-Kai-Shek, i Feng Yu-Hsiang, i Wang Ching-Wei, i Purcell, Hicks, Ben Tillet, Kuusinen, Smeral...(Tumulti)...Pepper, Heinz Neumann, Rafes, Martynov, Kondrate'v e Ustrjalov...

Petrovskij: Un discorso ripugnante, un discorso menscevico: è veramente orribile!

Skrypnik: Che infamità state dicendo, Trotsky!

Vorosilov: Questo è l'amalgama.

Trotsky:...questa frazione non può tollerare la nostra presenza nel Comitato Centrale neanche un mese prima del Congresso del Partito. Noi lo intendiamo. Violenza e slealtà vanno a braccetto con la vigliaccheria. Voi avete nascosto la nostra Piattaforma o, piuttosto, avete cercato di nasconderla...(Tumulti)

Babuskin: Siete voi che dovreste essere nascosto.

Skrypnik: A cosa serve ascoltarlo? E' soltanto un lungo insulto al Comitato Centrale!

Goloscekin: Si sta divertendo!

Trotsky: (Le sue parole si perdono tra i tumulti e tra le urla di protesta) Che cosa significa la paura di una piattaforma? Lo sanno tutti: paura di una piattaforma è paura delle masse. Vi abbiamo annunciato l'8 settembre che, nonostante tutti i decreti contrari, avremmo portato la piattaforma all'attenzione del Partito. Lo abbiamo cominciato a fare, e continueremo l'attività fino alla fine. I compagni Mrackovskij, Fiselev e tutti gli altri che hanno stampato e distribuito la nostra piattaforma, hanno agito e stanno agendo in piena solidarietà con noi. Come membri dell'Opposizione del Comitato Centrale e della Commissione Centrale di Controllo, ci assumiamo la piena responsabilità, sia politica che organizzativa delle loro azioni. (Tumulti)

Lomov: E Scerbakov, è anche lui in solidarietà con voi?

Trotsky: La violenza e la slealtà delle quali ha scritto Lenin, non sono più caratteristiche personali. Sono diventate lo stile della frazione dominante, sia del suo indirizzo pilitico che del suo regime organizzativo. non è più un problema di atteggiamenti esteriori. La caratteristica essenziale della nostra direzione attuale è la convinzione dell'onnipotenza dei metodi della violenza anche nel modo di agire con il proprio Partito... (Tumulti)

Babuskin: Sta leggendo "Socialisticeskij vestnik". Un piccolo borghese nello stato proletario!

Skrypnik: Un altro articolo da "Socialisticeskij vestnik"!

Trotsky: (Esclamazioni: menscevico!) Il nostro Partito ha ereditato dalla rivoluzione d'ottobre un formidabile apparato di costrizione, senza il quale la dittatura del proletaria to è impensabile. Il punto focale di questa dittatura è il Comitato Centrale del nostro Partito (Tumulti). All'epoca di Lenin, con un Comitato Centrale leninista, l'apparato organizzativo del Partito era subordinato ad una politica rivoluzionaria di classe su scala internazionale. E' vero che Stalin, fin dal primo giorno della sua elezione come Segretario Generale, infondeva timori a Lenin. "Questo cuoco servirà solo piatti piccanti", così Leni parlò ai suoi compagni più intimi all'epoca dell'XI Congresso. (Tumulti. Esclamazioni: menscevico! Basta!) Ma con la direzione di Lenin, con un personale leninista nell'ufficio politico, il Segretario Generale assumeva un ruolo totalmente subordinato. (Tumulti) La situazione cominciò a cambiare dal momento in cui Lenin si ammalò. La selezione di personale direttivo attraverso il Segretariato, il raggrupparsi di stalinisti in posizioni ufficiali, diventò un'operazione indipendente completamente slegata dal nostro indirizzo politico. Per questo Lenin, calcolando la prospettiva della sua scomparsa, diede al Partito la sua ultima raccomandazione: destituite Stalin, che può condurre il Partito alla scissione e alla rovina. (Tumulti)

Skvorkov-Stepanov: Una vecchia calunnia!

Talberg: Che pettegolo! Che mala lingua! (Esclamazioni: vergogna!) E suppongo che voi abbiate una linea politica corretta?

Skrypnik: Fino alla sua rovina, che nervi!

Petrovskij: (Esclamazioni: è una menzogna!) Siete un menscevico spregevole!

Kalinin: Radicale piccoloborghese!

Trotsky: (Le sue parole si perdono nel rumore e nelle grida. Una voce: Martov!) Il Partito all'epoca non sapeva di questa raccomandazione. Un apparato ben selezionato nascose la sua lettera. Tutti possiamo vederne ora le conseguenze. (Tumulti) La frazione dominante pensa di poter fare qualsiasi cosa con l'aiuto della violenza.

Una voce: Viene da "Socialisticeskij vestnik".

Trotsky: Questo è un errore profondo. La violenza può giocare un ruolo rivoluzionario enorme, ma solo a condizione che sia subordinata ad un'autentica politica di classe. (Tumulti). La violenza dei bolscevichi contro la borghesia, contro i menscevichi, contro i socialisti rivoluzionari, utilizzata in condizioni storiche ben determinate, diede risultati enormi. La violenza di Kerenskij e Cereteli contro i bolscevichi affrettò soltanto la sconfitta del regime dei compromessi. Con la messa al bando, l'arresto e la privazione del lavoro, la frazione dominante sta utilizzando sia corruzione che violenza contro il proprio Partito. (Tumulti).

Kris: Scendi! Che nervi! Menscevico! Traditore! Non siamo costretti ad ascoltare tutto ciò! Che diffamazione contro il Comitato Centrale!

Trotsky: Il militante operaio ha paura di dire ciò che pensa nella propria cellula. Ha paura di votare secondo coscienza. Una dittatura dell'apparato (Tumulti) sta terrorizzando il nostro Partito, che dovrebbe essere l'espressione più elevata della dittatura del proletariato. Nel terrorizzare il Partito, la frazione dominante...

Kris: Scendi bugiardo!

Lomov: Molto astuto, ma vuoto di sostanza. (Tumulti).

Trotsky: ...sta attenuando la sua capacità di incutere timore ai nemici del proletariato. Ma un regime organizzativo non vive una vita indipendente. Nel regime di partito, trova la sua espressione l'intera linea politica della direzione del Partito. La linea politica degli ultimi anni ha fatto uno scarto; il suo nucleo di classe e il suo slancio hanno deviato da sinistra a destra, dal proletariato alla piccola borghesia, dal lavoratore allo specialista, dal militante di base del Partito al funzionario, dal bracciante e contadino povero al kulak, dai lavoratori di Shanghai a Chiang Kai-Shek, dai contadini cinesi ai generali borghesi, dal proletario inglese a Purcell, Hicks e al Consiglio generale, ecc...In ciò si situa l'essenza dello stalinismo.

Vorosilov: Lo dicono meglio su "Rul", vecchio.

Trotsky: Sembra a prima vista che il corso di Stalin sia completamente vittorioso. La frazione di Stalin sembra assestare i suoi colpi alla sinistra (a Mosca e Leningrado) ed alla destra (nel Caucaso settentrionale). Ma in realtà l'intera politica di questa frazione centrista sta essa stessa procedendo sotto i colpi di due sferze, una da destra e una da sinistra. (Tumulti). Questa frazione centrista, burocratica mancando di tutte le basi di classe, ondeggia fra due linee di classe...(Una voce: bugiardo! Scendi!)...allontanandosi sistematicamente dal corso proletario al piccolo borghese. Non si allontana in linea retta, ma con rapidi zigzag.

Skrypnik: Menscevico! (Tumulti).

Trotsky: In passato abbiamo avuto molti di questi zigzag. Particolarmente rapido e memorabile fu l'ampliamento dei diritti elettorali su pressione dei kulaki, un colpo di sferza della destra (Tumulti) e poi l'annullamento di queste indicazioni su pressione dell'Opposizione, un colpo dalla sinistra. (Tumulti). Abbiamo avuto molti di questi zigzag nel campo della legislazione del lavoro, politica retributiva, politica delle tasse, politica verso i capitalisti privati, ecc...Ma il corso generale si sta spostando stabilmente verso destra. Il recente manifesto è un'indiscutibile zigzag a sinistra. Ma noi non chiuderemo gli occhi un minuto sul fatto che è soltanto uno zigzag...

Jaroslavskij: Ed un funerale di massa per buona pace dell'anima di Trotsky!

Una voce: Un canto funebre!

Trotsky:...che non cambia minimamente il corso generale dell'indirizzo politico e che, in realtà, ed in un futuro molto prossimo, affretterà lo spostamento del centro dominante verso la detra.

Una voce: Farabutto! Menscevico! (Tumulti)

Trotsky: Lo schiamazzo odierno sulla "pressione forzata" sui kulaki, gli stessi kulaki ai quali ieri gridavano "arricchitevi", non può cambiare la linea generale. E nemmeno possono cambiarla le sorprese della celebrazione dell'anniversario, come il giorno lavorativo di 7 ore. (Urla, fischi). La linea politica dell'attuale direzione non è definita da questi atti avventuristici individuali...

Cubàr: Non ci potrebbe essere avventurismo maggiore che il vostro.

Skrypnik: Menscevico! Vattene dal Partito!

Trotsky: ma dal sostegno sociale che questa direzione ha raccolto intorno ad essa nella sua battaglia contro l'Opposizione. Attraverso l'apparato di Stalin, attraverso il regime stalinista, le forze che stanno comprimendo l'avanguardia proletaria...(Il rumore diventa più forte, fino a che le parole di Trotsky sono appena udibili)...sono i burocrati, incluso il burocrate operaio...(Grida e fischi più forti)...il dirigente industriale, il piccolo proprietario, il nuovo capitalista privato, l'intellighenzia privilegiata della città e della campagna...

Vorosilov: Zinov'ev, ascolta questa vergogna!

Skrypnik: La tribuna del Comitato Centrale non è il posto per queste infamie!

Skvorcòv-Stepanov: E' Dan, che ci fa visita!

Trotsky: ...tutti questi elementi cominciano a mettere in rilievo il kulak rispetto al lavoratore e dicono "ricordati questo non è il 1918!". Non è il gesto di sinistra che è determinante, ma il corso politico fondamentale. La scelta dei vostri alleati è determinante. Il personale è determinante. Da dove viene il vostro sostegno sociale è determinante. Non potete strangolare la cellula dei lavoratori ed, allo stesso tempo, attaccare i kulaki. Le due cose sono incompatibili. (Tumulti, ancora fischi. Voci: becchino della rivoluzione! Vergogna! Scendi, feccia! Abbasso il rinnegato!).

Trotsky: Il vostro zigzag di sinistra nell'anniversario, dal momento in cui comincerà ad essere attuato, si scontrerà con l'opposizione violenta nelle file della vostra stessa maggioranza. Oggi "arricchitevi" e domani "abbasso i kulaki"...(Di nuovo fischi. Rumore tumultuoso. Non si può sentire nulla. Il Presidente scampanella per mettere ordine. Voci gridano:  scendi dalla tribuna! Il Presidente aggiorna la seduta. Il compagno Trotsky continua a leggere, ma non una sola parola può essere com presa. I membri del Plenum lasciano i loro posti e cominciano a disperdersi).

Trotsky: E' facile per Bucharin. Lui sceglie con la penna ed è pronto. Non ha nulla da perdere. Ma il kulak, il dirigente, il burocrate potente, lo specialista: loro la vedono diversamente. Questa gente non ha alcun amore per balzi improvvisi negli anniversari. Avranno da dire la loro. Il compagno Tomskij, che più di chiunque altro è preso nella peggiore situazione si è levato in opposizione all'attuale zigzag in occasione dell'anniversario. Tomskij ha un presentimento di quello che chiederanno i lavoratori nei sindacati. Sarà lui quello che dovrà rispondere. Domani i lavoratori chiederanno a Tomskij che almeno fermi veramente lo spostamento a destra, vedendo che il proclama annuncia una linea a sinistra. Ciò renderà inevitabile una battaglia all'interno del blocco dominante.
Nell'ala destra del nostro Partito c'è una tendenza di piccoli proprietari  ed una tendenza sindacale. Per un periodo lavorano insieme, così com'è spesso successo nella storia del movimento operaio. Ma lo zigzag verso sinistra in occasione dell'anniversario sta inserendo un cuneo tra i piccoli proprietari e i sindacalisti. Bilanciandosi tra questi ultimi il burocrate professionista perderà il sostegno. Lo zigzag nell'anniversario, da un lato, è il riconoscimento più innegabile e solenne della correttezza delle opinioni dell'Opposizione sui problemi essenziali della nostra vita, sia nella città che nella campagna. Dall'altro è un autosconfessione politica da parte della frazione dominante, una confessione della propria bancarotta. E' una confessione a parole da parte di chi è impotente a dimostrare alcunchè nei fatti. Questo zigzag in occasione dell'anniversario non ritarderà, ma affretterà la bancarotta politica dell'attuale corso. Il regime di partito è il risultato inevitabile dell'intera politica della direzione. Alle spalle degli estremisti dell'apparato si trova la borghesia nazionale che si risveglia. Alle sue spalle la borghesia mondiale. Tutte queste forze comprimono l'avanguardia proletaria, impedendole di alzare la testa ed aprire bocca.
Più la politica del Comitato Centrale si allontana dalla linea proletaria di classe, più diventa necessario obbligare l'avanguiardia proletaria ad accettare questa politica attraverso metodi di costrizione dall'alto. Questa è la causa d'origine dell'attuale intollerabile regime nel Partito.  Quando Martynov, Smeral, Rafes e Pepper hanno la direzione nella rivoluzione cinese, e Mrackovskij, Serebrjakov, Preobrazenskij, Sarov e Sarkis sono espulsi dal Partito per aver stampato e diffuso una piattaforma bolscevica per il prossimo congresso, questi fatti non sono soltanto di mero carattere interno al Partito. In nessun modo. Questi fatti sono l'espressione di una modificazione inerente l'influenza delle classi. La borghesia nazionale, naturalmente, esercita la sua pressione contro la dittatura del proletariato e la sua avanguardia proletaria, meno impudentemente della borghesia mondiale. Ma queste due pressioni sono strettamente unite e sono esercitate simultaneamente.
Quegli elementi della classe operaia e del nostro Partito che per primi hanno avvertito questo pericolo che aumentava e che per primi ne hanno parlato, cioè i più rivoluzionari, più risoluti, più lungimiranti, più intransigenti rappresentanti della battaglia della classe operaia, questi elementi costituiscono adesso i ranghi dell'Opposizione. Queste file stanno crescendo sia nel nostro Partito che in tutta l'Internazionale. Fatti ed eventi di enorme peso stanno confermando la posizione che abbiamo preso. Le vostre repressioni stanno rafforzando le nostre file, raccogliendo nei nostri ranghi il meglio della vecchia generazione del Partito, temprando la gioventù e raggruppando intorno all'Opposizione gli autentici bolscevichi della nuova generazione. Gli oppositori che avete espulso dal Partito sono i membri migliori del Partito. Coloro i quali li stanno espellendo ed arrestando, malgrado ancora non lo comprendano e ne siano inconsapevoli, sono gli strumenti mediante i quali altre classi stanno ricacciando indietro il proletariato.
Nel cercare di trascinare la nostra Piattaforma nel fango, la frazione dominante sta soddisfacendo l'ordine sociale di Ustrjalov della resuscitata piccola e media borghesia. In antitesi con i politici della vecchia, morente borghesia emigrata, Ustrjalov, l'abile, lungimirante politico della nuova borghesia, non aspira alla controrivoluzione nè ad alcun disordine. Non vuole saltare le tappe. Lo stadio attuale per Ustrjalov è il corso di Stalin. Ustrjalov sta puntando apertamente su Stalin. Ustrjalov esige che Stalin si sbarazzi dell'Opposizione. Nell'espellere ed arrestare gli oppositori, nell'avanzare contro di noi queste accuse perfettamente termidoriane in merito all'ufficiale di Vrangel ed a una cospirazione militare, Stalin sta  eseguendo gli ordini sociali di Ustrjalov.
 L'obiettivo immediato che si è posto Stalin è di scindere il Partito, tagliare fuori l'Opposizione, abituare il Partito ai metodi  della distruzione fisica. Bande di fischiatori fascisti, violenza fisica, lancio di pietre e libri, le sbarre della prigione: per il momento il corso del regime di Stalin si è fermato qui. Ma la strada è predestinata. Perchè gli Jaroslavskij, Svernik, Goloscekin ed altri dovrebbero discutere con l'Opposizione sulle statistiche del governo, mentre possono far volare un pesante volume di quelle statistiche sulla testa di un oppositore? Lo stalinismo ritrova in queste azioni la sua più libera espressione, arrivando al punto di usare aperta violenza da bassifondi. E noi ripetiamo: questi metodi fascisti non sono altro che il soddisfacimento cieco ed inconscio degli ordini sociali di altre classi. Lo scopo: tagliare fuori l'Opposizione e distruggerla fisicamente.
Si possono già sentire le voci: "Ne espelleremo un migliaio e fucileremo un centinaio, e avremo la pace nel Partito". Queste sono le voci di uomini miseri, impauriti, ed anche fanaticamente ciechi. Questa è la voce del Termidoro. Gli elementi peggiori, corrotti dal potere, accecati dall'odio burocratico, stanno preparando con tutta la loro forza un Termidoro. Perciò, hanno bisogno di due partiti. Ma la loro violenza andrà in pezzi contro una linea politica corretta. Per devozione a questa linea il coraggio rivoluzionario delle file dell'Opposizione tiene duro. Stalin non creerà due partiti. Noi diciamo pubblicamente al Partito: la dittatura del proletariato è in pericolo! E noi crediamo fermamente che il Partito, il suo nucleo proletario, ascolterà, comprenderà, risponderà a questo pericolo. Il Partito è già profondamente agitato. Domani sarà agitato fino in fondo.
Dietro alcune migliaia di militanti che sono negli attuali ranghi dell'Opposizione, viene una seconda e terza schiera di quelli che sono fedeli all'Opposizione e, dietro a loro, una schiera ancora più ampia di militanti operai che hanno già cominciato ad ascoltare attentamente la nostra voce e si stanno spostando dalla nostra parte. Questo processo non può essere fatto tornare indietro. Gli operai che non sono del Partito non hanno creduto alle vostre bugie e calunnie contro di noi. Il loro legittimo malcontento per la crescita del burocratismo e della repressione  è stato espresso chiaramente dalla classe operaia di Leningrado nella sua dimostrazione del 17 ottobre. Il proletariato è, senza esitazioni, per il potere dei Soviet, ma vuole una politica diversa. Tutti questi processi sono irresistibili. Contro di essi l'apparato è impotente. Più brutale diventa la vostra repressione, più forte sarà, agli occhi dei militanti del Partito e della classe operaia in generale, l'autorità dell'Opposizione. Per ogni cento oppositori espulsi dal Partito, mille nuovi oppositori spunteranno all'interno del Partito. L'oppositore espulso si sente membro del Partito e rimane tale. Potete strappare con la violenza la tessera del Partito dalle mani di un autentico bolscevico leninista. Potrete privarlo per un periodo dei suoi diritti di partito. Ma non rinuncerà mai ai suoi doveri verso il Partito. Quando Janson domandò al compagno Mrackovskij, alla sessione della commissione Centrale di Controllo, cosa avrebbe fatto quando sarebbe stato espulso dal Partito, il compagno  Mrackovskij rispose: "Raccoglierò i pezzi e andrò avanti".
Ogni oppositore dirà la stessa cosa. Non importa da dove sia espulso, dal Comitato Esecutivo del Komintern, dal Comitato Centrale del Partito, o dal Partito. Ognuno di noi sta dicendo insieme a  Mrackovskij: "Raccoglierò i pezzi e andrò avanti".
Noi siamo alla guida del bolscevismo. Non ci staccherete da esso. Noi lo manterremo autentico. Voi non ci taglierete fuori dal Partito. Voi non ci taglierete fuori dalla classe operaia. Conosciamo bene le repressioni. Siamo abituati ai colpi. Non consegneremo la Rivoluzione d'Ottobre alla politica di Stalin, la cui intera essenza è contenuta in queste poche parole: "repressione del nucleo proletario, fraternizzazione con i conciliatori di tutti i paesi, capitolazione di fronte alla borghesia mondiale".
Ci espellete dal Comitato Centrale un mese prima del congresso del Partito, che avete già trasformato in una riunione ristretta della frazione Stalin. Il XV congresso apparirà come il trionfo supremo dei vostri meccanismi burocratici. In realtà sarà il segno del vostro completo naufragio politico. Le vittorie della frazione Stalin sono le vittorie di classe estranee sull'avanguardia proletaria. Le sconfitte del Partito diretto da Stalin sono le sconfitte della dittatura proletaria. Il Partito lo avverte già. Noi lo aiuteremo a capire. La Piattaforma dell'Opposizione è di fronte al Partito. Dopo il XV congresso diventerà immensamente più forte nel Partito di quanto è adesso. Il calendario della classe operaia e il calendario del Partito non si accordano con il calendario burocratico di Stalin. Il proletariato pensa lentamente, ma con sicurezza. La nostra Piattaforma affretterà questo processo. Ciò che è decisivo, in ultima analisi, è la linea politica, non il pugno dei burocrati. L'Opposizione è indomabile. Espelleteci oggi dal Comitato Centrale, come ieri avete espulso Serebrjakov e Preobrazenskij dal Partito., come avete arrestato Fiselev ed altri. La nostra Piattaforma troverà la sua strada. I lavoratori del mondo si stanno già domandando con profondo allarme: "Per quale ragione, nel decimo anniversario dell'Ottobre, stanno espellendo ed arrestando i migliori combattenti della Rivoluzione d'Ottobre? Chi vi sta mettendo mano? La mano di quale classe? La classe che ha vinto nell'Ottobre? O la classe che sta indebolendo e limitando la vittoria dell'Ottobre?"
Anche i lavoratori più arretrati di tutti i paesi, risvegliati dalle vostre repressioni, prenderanno nelle loro mani la nostra Piattaforma, allo scopo di mettere alla prova le vostre vili calunnie a proposito dell'ufficiale di Vrangel e della cospirazione militare. Le vostre persecuzioni, espulsioni, arresti, renderanno la nostra Piattaforma il documento più popolare ed amato del movimento operaio mondiale. Espelleteci. Voi non fermerete la vittoria dell'Opposizione: la vittoria dell'unità rivoluzionaria del nostro Partito e dell'Internazionale Comunista.

Fine

Aforisma:

"La burocrazia sovietica si è posta al di sopra di una classe che usciva appena dalla miseria e dalle tenebre e non aveva tradizioni di comando e di egemonia". (Lev Trotsky)